Lessinia: camminata su Cima Aguz

Scheda percorso

Difficoltà

Classificazione: 4 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 4 su 5.

Lunghezza : 17 Km

Dislivello: 600 m ca.

Durata: 5,30 h

Attrezzatura specifica: nessuna

Breve descrizione : Lunga camminata attraverso l’Alta Lessinia, ricca di paesaggi diversi e mai monotoni. Presenza importante della fauna locale.

Vi proponiamo qui in seguito una camminata semplice ma impegnativa per durata nella parte più settentrionale della Lessinia.

Il toponimo Lessinia significa letteralmente “terra preparata per i pascoli”, cosa non difficile a credere osservando il suo peculiare panorama.

Il paesaggio di primo acchito potrebbe sembrare lunare, e non ha nulla a che vedere con quello di montagna tradizionalmente inteso. Un’infinita distesa di dolci dorsali verdi si stende a perdita d’occhio fino alle montagne all’orizzonte, con piccoli affioramenti rocciosi e le sue caratteristiche malghe in pietra.

La nostra partenza è da Malga Podestaria. Si può arrivare in auto da Bosco Chiesanuova (VR), ma l’ultimo tratto è sterrato: con un po’ di attenzione è percorribile con ogni tipo di auto.

Si parte quindi a piedi in direzione nord, verso il confine con il Trentino. Lasciati i percorsi principali, una piccola insegna indica un percorso secondario verso L’ Aguz. Appena imboccato scorgiamo subito una marmotta che, fischiando, scompare velocemente nella sua tana. (Ne incontreremo poi tantissime altre nel corso di tutta la giornata). Il percorso scende fino Malga Scortigara di Cima, già in Trentino Alto Adige.

La strada continua a scendere finché intravediamo un piccolo bosco. Qui è d’obbligo una breve deviazione per raggiungere la cima d’Aguz, dove è molto facile avvistare i camosci. Purtroppo noi non siamo fortunati e pertanto riprendiamo il cammino in direzione di Malga Foppiano.

Ci immergiamo in un habitat quasi tropicale, attraversando un fitto bosco di faggi e abeti. Qui finalmente incrociamo un camoscio e anche molti avamposti della Prima Guerra Mondiale. Raggiungiamo quindi Malga Foppiano, dove ci fermiamo sul prato per pranzo (CAI112).

La prossima tappa è il rifugio Castelberto. La passeggiata ancora una volta è semplice ma SALE, quindi con pazienza, dopo circa un’ora di cammino, raggiungiamo questo splendido rifugio. La vista è a 360° tutt’intorno ed è davvero mozzafiato, nel nostro caso anche con il tempo incerto. Quindi, attraverso il CAI 111, oppure come abbiamo fatto noi, seguendo all’orizzonte Malaga Podestaria, ci si incammina per tornare alla partenza. Tagliando in mezzo ai pascoli è più breve e sicuramente più piacevole!

Questo percorso è adattissimo anche alla mountain-bike, salve qualche piccolo tratto che raccomandiamo di fare a piedi !

Frutta e verdura made in Veneto: alla scoperta della CSA

UNA VITA DI FRETTA. La colonna sonora della nostra esistenza.

Da quando ti alzi a quando vai a letto, corri, e tutto quello che fai, lo devi fare velocemente, senza consapevolezza, per risparmiare anche solo 5 minuti da dedicare al meritato divaning. 

Così spesso, quando siamo al supermercato, dentro al carrello ci finiscono un bell’avocado dal Peru (perché sul pane nero a colazione fa tanto hipster), e delle fragole a dicembre.. Ma cosa stiamo mangiando? Sappiamo da dove arriva tutta questa roba???

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Ieri ho fatto una scoperta a dir poco sensazionale. Sapete cos’è una CSA-Community supported agricolture?

E’ una comunità a supporto dell’agricoltura locale. Mi spiego.. Aderendo ad una CSA (in Veneto iniziata nel trevigiano, si sta ora strutturando e diffondendo anche a Padova), si viene a creare un team di cittadini e agricoltori che producono partecipando in maniera diretta e congiunta la frutta e verdura che finisce sulle nostre tavole. Ad esempio, io sono di Padova e i miei pomodori me li porterà direttamente il produttore di Vigonovo in un punto di raccolta in città. Pomodori rossi, succosi e naturali!!!!! (Altro che quelli traslucidi e che non sanno di niente del supermercato!!!)

E, meraviglia delle meraviglie, per un prezzo più che ragionevole!

Noi siamo in due in casa e  pertanto è sufficiente acquistare una quota per un costo medio di 12-15 € alla settimana, che è quello che normalmente spendo per comprare frutta e verdura da qualsiasi altra parte. Così il frigo si riempirà di frutta e verdura biologica a km 0, che so esattamente da dove viene, come se me la coltivassi direttamente io nel giardino di casa!

Se volete aderire a questa iniziativa, vi riportiamo alcuni link utili


Avete iniziative interessanti Made in Veneto da segnalarci?

Scriveteci a venetohipster@gmail.com

Il vino è donna! Alla scoperta del vino dei colli Euganei e Berici

Vino, territorio e passione.. Cos’hanno in comune?

Hanno queste splendide donne, che vedete qui in foto,  che amano e credono profondamente in quello che fanno.. IL VINO.

ilvinoèdonna

Domenica 24 marzo a partire dalle 15:00, Cantina Loreggian (PD) ad Arquà Petrarca aprirà le porte alla quinta edizione di quest’ evento tutto al femminile, che nasce con l’intento di fare qualcosa di concreto e buono per la nostra comunità sostenendo la ricerca (quest’anno il ricavato andrà alla Fondazione Giovanni Celeghin).

Oltre 45 etichette in mescita, da degustare godendo dei primi raggi primaverili, accompagnati da una selezione di formaggi locali e qualche piatto caldo della nostra tradizione veneta.

Segnato in agenda? Ci vediamo lì! CIN CIN!


Se volete scoprire altri eventi come questo, o se volete ulteriori informazioni su Il vino è donna, scriveteci a venetohipster@gmail.com

Al rifugio Bruto Cariestato, una passeggiata con vista

Difficoltà

Classificazione: 2.5 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 4 su 5.

Lunghezza : 6,50 Km

Dislivello: 300 m ca.

Durata: 2,00 h

Attrezzatura specifica: nessuna

Breve descrizione : Piacevole passeggiata panoramica, con possibilità di ciaspole nel periodo invernale.

Inizio con una breve premessa, che poco c’entra con la passeggiata, ma Taibon Agordino è stata una vera sorpresa. Questo piccolo paese del bellunese, che conta meno di 2000 abitanti, sembra fermo nel tempo e le sue strette strade polverose odorano di legno e stufa. Merita davvero una sosta!

L’ascesa al rifugio Cariestato parte invece da Passo Duran, dov’è possibile lasciare l’auto ma attenzione : posti limitati!

In questi giorni la neve inizia già a sciogliersi, quindi non servono nemmeno le ciaspole per salire e si può camminare agevolmente anche un semplice paio di pedule.

Il percorso CAI 549 è facilissimo. Dopo un primo tratto leggermente più impegnativo, si sale con ampi tratti in piano nel bosco e poi aperti su un panorama a 360 ° sull’Antelao, sul Monte San Sebastiano e sulle Tofane (scaricate la App Peakfinder che dalle fotografie del paesaggio tramite localizzazione riesce ad identificare le montagne nei dintorni: pazzesca!!!).

Rifugio Bruto Cariestato

In rifugio abbiamo mangiato un primo e un secondo con meno di 25 € a testa : casunziei, gnocchi, pastin e formaggio fuso, cavolo e cumino.  Servizio veloce e grappe fatte in casa fanno la differenza.

Usciti dal rifugio, la gente è sparita, e godiamo degli ultimi raggi di sole della giornata prima di tornare all’auto.


Volete venire a fare due passi con noi? State organizzando il prossimo weekend e volete qualche consiglio? Scriveteci a venetohipster@gmail.com

Passeggiata ai laghetti del Colbricon

Difficoltà

Classificazione: 2.5 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 4 su 5.

Lunghezza : 5,00 Km

Dislivello: 500 m ca.

Durata: 3,00 h

Attrezzatura specifica: nessuna

Breve descrizione : Piacevole camminata con laghi alpini, dove fare piccolo-nic.

Questi piccoli laghi alpini sono una meta ottima per fare un giro semplice, raggiungendo i 2000 m senza sforzi epici. Qui sotto vi riportiamo qualche indicazione utile!

colbricon 8

Questa passeggiata l’abbiamo provata ancora ad agosto 2018, quando abbiamo voluto verificare di persona un evento a dir poco eccezionale: la neve d’estate!

Partenza: Malga Ces, San Martino di Castrozza (TN)

Il primo tratto si snoda nel bosco: è il genere di percorsi che adoro, non troppo impegnativi da permetterti di guardare nella natura senza pensieri.

colbricon 6

A tratti la salita diventa più impegnativa, ma mai esposta, sempre segnata e semplice. E poi, come una sorpresa improvvisa, si apre questo splendido paesaggio.

Abbiamo pranzato nel rifugio che vedete qui in foto (impossibile sbagliarsi anche perchè è l’unico!). Piacevole pranzo montano..ma conto un po’ salato! Trovo sia piacevole in alternativa  portare il pranzo al sacco, e fare un picnic in riva al lago leggendo un bel libro!

Per digerire abbiamo fatto due passi attorno al lago dove sono stati portati alla luce alcuni reperti di epoca preistorica e poi siamo rientrati alla base.


Volete venire a spasso con noi? Volete suggerirci qualche laghetto di montagna meno conosciuto?

Scriveteci a venetohipster@gmail.com

L’altopiano di Asiago: da Campomulo a Malga Moline

Difficoltà

Classificazione: 4 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 3 su 5.

Lunghezza : 16 Km

Dislivello: 400 m ca.

Durata: 6,30 h

Attrezzatura specifica: nessuna

Breve descrizione : Lunga camminata sull’altopiano, semplice e con rifugio/malga per il pranzo.

Per noi l’amabile altopiano è un vero e proprio parco giochi: mtb, trekking o solo per fare una mangiata Asiago è un’eccezionale location da esplorare.

Qui una proposta di passeggiata + mangiata da fare in giornata.

Partenza: Parcheggio Campo Mulo (località Melette, Asiago (VI).


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Il percorso in realtà è abbastanza semplice, anche se la salita alla fine dei conti lo rende impegnativo.

Il primo tratto, partendo dal parcheggio di campo mulo, attraversa una mulattiera con un dolce sali e scendi. In questo boschi di pino mugo dovrebbe abitare il famoso gallo cedrone, ma dato che non sono mai riuscita a beccarne uno vi metterò una bella foto del web.

malga moline 3.jpg

Dopo circa 3 h e mezza di cammino si raggiunge quindi la Malga Moline (qui link per avere qualche info in più sul rifugio, che potete raggiungere anche in mtb o ciaspole in inverno –> https://www.centrofondo-gallio.com/it/rifugi/rifugio_moline/)

Meritato riposo e pranzo: noi abbiamo scelto la zuppa cimbra e il cervo in salmì con la polenta. Eccezionale!

Il giro è ad anello, quindi rientriamo attraverso questa comoda forestale nel bosco, che ogni tanto lascia spazio ad ampie radure e scorci sul paesaggio dell’altopiano. Nel silenzio dell’imbrunire noi abbiamo approfittato per fare qualche ultima foto, per poi tornare all’affollatissimo Campo Mulo.


Volete avere il gpx di questo giro? Vi piace l’altopiano e volete unirvi a noi alla scoperta delle sue passeggiate?

Scriveteci a venetohipster@gmail.com

I sentieri dei colli euganei: il monte Rusta

Difficoltà

Classificazione: 2 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 3 su 5.

Lunghezza : 6 Km

Dislivello: 340 m ca.

Durata: 1,30 h

Attrezzatura specifica: nessuna

Breve descrizione : Passeggiata semplice, ma con bei panorami e scorci, nella zona selvaggia dei colli Euganei.

Per la serie alla scoperta dei colli Euganei, ecco una breve passeggiata domenicale per cambiare aria e sfuggire, in inverno, alle nebbie padane.

Questa passeggiata attraversa dei territori un po’ selvaggi dei colli , poco battuti e frequentati.

Lasciata l’auto a Villa Beatrice d’Este, si ripercorre un tratto di carrabile fino ad incrociare, di fronte alla chiesetta di Santa Lucia, l’imbocco del sentiero n. 3 – Cima Monte Rusta.

Come sempre, per essere un po’ diversi, l’abbiamo presa dal lato opposto rispetto alle informazioni che si trovano comunemente sul web (le info non erano proprio limpide), ma abbiamo ottenuto ugualmente un piacevole giro ad anello.

L’ascesa alla cima del monte Rusta è graduale e ben segnata (c’è qualche bivio oscuro ma senza pericolo di sbagliarsi) e si raggiunge in sommità una piccola piazzetta dedicata ai caduti in guerra in uno stato di decadenza dal gusto romantico.

La discesa attraversa alcuni campi e vigneti, in un’atmosfera un po’ fatata. Non abbiamo incrociato nessuno pur essendo domenica e abbiamo spento il cervello: missione compiuta!

Ovviamente, bruciate 50 calorie, sentivamo il bisogno di qualche bel piattino local.

Abbiamo fatto un pit -stop alla simpatica Trattoria Armonia per delle costine in umido con polenta, lenticchie, insalata ed affettati misti, innaffiati con abbondate rosso e caffe!


Vi piacciono i colli euganei? Avete simpatiche camminate da suggerirci? Trattorie golose?Forza, fatevi avanti, e scriveteci a venetohipster@gmail.com

Una notte in rifugio Città di Carpi (2110 m)

Difficoltà

Classificazione: 4 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 5 su 5.

Lunghezza : 17 Km

Dislivello: 1000 m ca.

Durata: 6,00 h

Attrezzatura specifica: ramponcini in inverno, bastoncini consigliati

Breve descrizione : Lunga camminata attraverso verso un rifugio delle Dolomiti, da cui si gode di un panorama unico.

Silenzio, pace e mente libera. Solo il rumore dei nostri passi che affondano nella neve. Un weekend di pura poesia, che vogliamo raccontarvi in questo breve articolo.

Partenza: per ottenere un giro a ring (vedete mappa qui a dx) consigliamo di lasciare l’auto all’hotel Cristallo di Auronzo (loc Federavecchia)


Il primo tratto ripercorre la ciclabile delle Dolomiti (se volete saperne di più leggete il nostro articolo), purtroppo devastata dalla recente alluvione del Veneto.

Si passeggia comodamente nel bosco, senza dislivelli importanti e senza bisogno di ciaspole. Noi ci siamo attrezzati con questi antiscivolo Decathlon, che, senza infamia e senza gloria, ci hanno garantito una buona tenuta in questa ascesa al Rifugio città di Carpi. Giunti quasi in prossimità del lago di Misurina, si imbocca poi il sentiero n.120 che, attraversando il bosco, conduce in quota con qualche strappo un po’ faticoso. Per fortuna gli sforzi non sono vani e il bosco lascia spazio ad ampie radure con una vista a 360° sull’Antelao, sulla punta Sorapis e sulle Marmarole. Solo noi, e questo tramonto spettacolare che sparisce dietro le cime innevate.

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Poco prima del calare delle tenebre, e con il favore della luna piena, arriviamo.

Birra media e piatto di affettati e formaggi per recuperare le energie e preparare lo stomaco a qualche piatto tipico della tradizione ampezzana: canederli al burro, uova patate e speck  e per concludere lo yogurt con i frutti di bosco. Vino rosso, grappa alla salvia e alle 22.00 tutti a nanna.

Al nostro risveglio ci aspetta un panorama inaspettato… guardate!

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Ripartiamo per il secondo giorno di cammino, per fortuna solo in discesa. Ancora una volta neve immacolata e solo noi con le nostre chiacchiere a disturbare il silenzio del bosco al mattino.

Nonostante l’abbondante colazione, impossibile non approfittare delle delizie di montagna prima di fare ritorno in città. Pit-stop all’Agriturismo Bombassei, con annesso caseificio. Assolutamente da non perdere i loro casunziei, all’ampezzana o ai funghi, e i loro secondi di formaggio grigliato o gulasch.


Amate anche voi il silenzio del bosco e il rumore dei passi sulla neve fresca? Siete in cerca di consigli per passare una notte in rifugio?

Scriveteci a venetohipster@gmail.com

La strada delle 52 gallerie

Difficoltà

Classificazione: 4.5 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 5 su 5.

Lunghezza : 20 Km

Dislivello: 800 m ca.

Durata:6,00 h

Attrezzatura specifica: bastoncini consigliati

Breve descrizione : Lunga camminata sul Pasubio, lungo un percorso storico della Prima Guerra Mondiale

Non c’è bello o cattivo tempo, ma solo giusto e sbagliato equipaggiamento! (così mi disse il gestore del Città di Fiume con -24 C dopo la ciaspolata dello scorso inverno..)

Ed è proprio vero! Abbiamo deciso di intraprendere una coraggiosa spedizione invernale per scoprire il massiccio del Pasubio e fare questa famosa strada delle 52 gallerie di cui tutti parlavano.

La camminata inizia dalla amena località di Bocchetta Campiglia, nelle vicinanze di Schio (VI), dove si può lasciare l’auto.

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Dopo un breve tratto in leggera pendenza si raggiunge l’ingresso museale al percorso delle Strada delle 52 gallerie. Si tratta di un vero e proprio capolavoro di ingegneria: fu costruita in soli 10 mesi nel 1917 a scopo strategico nelle operazioni belliche della I Guerra Mondiale.

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Il percorso, non lo nascondo, è impegnativo e la salita non molla mai. Nonostante questo i panorami sono davvero incredibili, dal sapore a tratti esotico, in una scalata a spirale in constante ascesa verso il rifugio Achille Papa (mt 1928).

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Si raggiungono circa i 2000 metri e qui il percorso in inverno è tutto innevato. Ovviamente pit-stop vinello, pane e salame per scaldare le articolazioni e poi giù per la strada carrabile degli Scarubbi.

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Giro moolto lungo, ma assolutamente consigliato, soprattutto fuori stagione se anche voi come noi, cercate di evitare la gente.

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Anche voi siete un po’ eremiti e contro tendenza come noi? Dateci le vostre idee “fuori-stagione” e scriveteci a venetohipster@gmail.com

I sentieri dei colli euganei: due passi per Luvigliano

Difficoltà

Classificazione: 2 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 3 su 5.

Lunghezza : 3,50 Km

Dislivello: 300 m ca.

Durata: 2,00 h

Attrezzatura specifica: nessuna

Breve descrizione : Semplice passeggiata panoramica alle spalle di Villa Vescovi.

Luvigliano è un posto incantato.

Sarà un po’ per la suggestiva Villa Vescovi che svetta in mezzo ai suo giardini romantici e fioriti, un po’ per le piccole attività che si affacciano lunghe le tortuose strade di collina.

Avevamo giusto un paio d’ore in una torrida domenica di fine estate prima di ricominciare la settimana di corsa nella frenesia del lavoro. E visto che fermi proprio non si può stare, eccoci a passeggiare lungo l’antico sentiero di Luvigliano, che attraversa vigneti e boschi ombreggiati formando un ring di circa 4 km.


Partenza dalla chiesa di Luvigliano, proprio alle spalle di villa Vescovi. La strada sale attraversando un bosco fiabesco di querce e aceri, dove le cicale stridono impazzite.

Si iniziano ad attraversare in quota filari di vigneti, percorrendo strade in terra battuta con vista su tutta la valle al di sotto. Lungo il percorso si incontra anche la piccola e suggestiva chiesetta degli alpini.untitled4.png

Infine, in mezzo ad alberi da frutto, si ridiscende verso villa Vescovi attraverso la famosa Carabiniera. Alcuni pazzi pare la facciano anche in mountain-bike (vero Carlo??? :))


E poi, per recuperare i liquidi persi un bell’aperitivo come si deve..

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Pit stop all’Osteria al Panevin. Piatto di affettati e il rosso della zona consigliato dall’oste. Ci si può sedere fuori di fronte alla vetrina del negozio con vista su Villa Vescovi.. E godere delle ultime ore della giornata che inizia a rinfrescare. Chiudo gli occhi se sembra di viaggiare nel tempo, tornando indietro di 50 anni..

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Missione rigenerazione compiuta!