Mussolente: il sentiero n.7 delle Rorare

Mussolente è un piccolo e grazioso paesino al confine tra Vicenza e Treviso, ai piedi del Monte Grappa.

Un recente progetto promosso dal comune ha previsto la creazione dei Sentieri Natura di Mussolente, realizzati con l’obiettivo di far conoscere un territorio che ha molto da offrire dal punto di vista naturalistico e culturale.

Abbiamo provato per voi il sentiero n.7 delle Rorare.


Difficoltà

Classificazione: 2.5 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 4 su 5.

Lunghezza : 8,5 Km

Dislivello: 200 m ca

Durata: 2,5 h

Attrezzatura specifica: scarpe, bastoncini opzionali

Breve descrizione : semplice ma non banale passeggiata ai piedi del monte Grappa, caratterizzata dall’estrema variabilità di paesaggi e punti d’interesse.

Lasciata l’auto a Parco della Vittoria ( non quello del Monopoli!!), partendo dal parcheggio, saranno da subito visibili le indicazioni per i diversi percorsi. Il primo tratto è in comune a tutti, noi seguiremo quello contraddistinto dal n.7 e il colore verde.

Il sentiero si immerge subito nella natura, risalendo un dolce declivio in mezzo agli alberi di ulivo. In sommità si trova il Santuario della Madonna delle Acque.

Si prosegue per un breve tratto in strada lungo via delle Rive Lunghe. In corrispondenza di un bel punto pic-nic si ridiscende lungo il prato erboso godendo di una splendida vista.

Si raggiunge una zona ricca di corsi d’acqua e vegetazione, fino a raggiungere una fattoria con tanto di caprette e animali da cortile.

Dopo un piacevole tratto in salita nel bosco ci si imbatte in piccolo un sito storico dove sono ancora visibili ad oggi delle trincee ben conservate risalenti alla prima guerra mondiale.

Asceso colle San Lorenzo, si ridiscende poi con calma tornando al punto di partenza.


Per il pranzo abbiamo scelto Agriturismo da Paradiso, a San Zanone degli Ezzelini. Cortesia e servizio impeccabile fanno da cappello a piatti semplici della tradizione veneta ma molto gustosi!!! Davvero consigliato!


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*un ringraziamento speciale alla nostra guida sul posto SAM e ai suoi preziosi consigli!

Weekend romantico in Veneto : la casetta nel bosco

E’ vero, San Valentino è ormai passato , ma è sempre tempo per un weekend di relax immersi nel bosco.

In Veneto abbondano le meravigliose località di montagna per staccare la spina e godere a pieno delle nostre splendide Dolomiti. Per voi abbiamo scovato una chicca nascosta nel cuore del Cadore…

Una casetta di legno, una stufa e un panorama meraviglioso. Uno spot illuminato dal sole fino alle 5 del pomeriggio. Cosa vuoi di più?

Meravigliose passeggiate e cervi inclusi nel prezzo!!


Ti piacerebbe passare due giorni in questo piccolo chalet? Condividi questo articolo sulla tua pagina Facebook e scrivici una mail a venetohipster@gmail.com!

Riceverai uno sconto dedicato e dei preziosi consigli per sfruttare a pieno il tuo fine-settimana con passeggiate e ristoranti provati per voi!

Lio Piccolo: alla scoperta della laguna

Difficoltà

Classificazione: 1 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 4 su 5.

Lunghezza : 5 Km

Dislivello: nullo

Durata: 1 h (ma prendetevela con calma)

Attrezzatura specifica: nessuna

Breve descrizione : semplicissima passeggiata in luogo incantato nella laguna veneziana

Lio piccolo, una piccola serie di lingue di terra in prossimità del Lido di Jesolo. Un paesaggio tipico della nostra laguna veneta, che ci ha rapito il cuore.

Lasciata l’auto alla fine della strada di Lio Piccolo (impossibile sbagliare ce n’è una sola), sulla sinistra in direzione della laguna inizia un piacevole percorso sterrato.

Il paesaggio in una giornata di sole è davvero unico. Il riflesso del sole sull’acqua e la vegetazione tipica, fanno da cornice a questo camminamento in mezzo ai canali.

La passeggiata si ricongiunge alla strada asfaltata in corrispondenza della chiesa, riportandoci dunque al punto di partenza.

Per celebrare la tradizione culinaria lagunare abbiamo degustato un lauto pranzetto da Al Notturno, specialità pesce. Menu unico, si sceglie se prendere tutto o solo alcuni piatti.

Per non farci mancare nulla abbiamo assaggiato: antipasto misto bollito, scampi, polenta e masenette, un risotto io, un fritto Carlo. Prezzo davvero contenuto!!!!


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Evviva la laguna 😉

I sentieri dei Colli Euganei : il Monte della Madonna

Difficoltà

Classificazione: 4 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 4 su 5.

Lunghezza : 5 Km

Dislivello: 300 m ca.

Durata: 1, 5 h

Attrezzatura specifica: scarpe da trekking

Breve descrizione : Stimolante sentiero sui colli Euganei con diversi punti di interesse storico artistico lungo il percorso

Questo percorso parte dalla località di Rovolon, si può lasciare l’auto in piazza oppure sul tornante alla fine del centro.

Proseguendo si imbocca via San Giorgio e dopo una discesa di 500 m, si troverà sulla sinistra l’inizio del percorso (giro orario). Il primo tratto è un po’ impegnativo, la salita in mezzo alle rocce rompe il fiato per poi portarci su un verde selciato sempre il salita.

Il sentiero a tratti diventa stretto ma mai esposto, fino quasi alla cima dove si incontrano i ripetitori radio e televisivi. Dopo una breve discesa, si seguono le indicazioni verso la chiesa di Sant’Antonio Abate.

Dopo un breve tratto su strada asfaltata, si può raggiungere il Santuario della Madonna del Monte, eremo benedettino risalente al XIII secolo. Proseguendo oltre il tornante prima dell’ingresso al monastero, si può intraprendere la discesa.

Il percorso del bosco non è banale e sempre vario negli scorci e nella vegetazione (castagni e corbezzoli soprattutto). Ci riporta sempre in via San Giorgio, più avanti rispetto alla partenza.

Consiglio moltissimo questa camminata non solo perchè è più stimolante in termini di esercizio, ma anche per la sua varietà di paesaggi e punti di interesse! Nelle giornate più limpide si possono vedere anche le montagne!


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I sentieri dei Colli Euganei: Monte Ricco e Monte Castello

Difficoltà

Classificazione: 3 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 4 su 5.

Lunghezza : 6,3 Km

Dislivello: 270 m ca.

Durata: 1, 5 h

Attrezzatura specifica: scarpe da trekking

Breve descrizione : Semplicissimo sentiero sui Colli Euganei che parte in prossimità del centro di Monselice per raggiungere la vetta del Monte Ricco

Lasciata l’auto in via Monte Ricco, si prosegue lungo la strada asfaltata in salita.

Il lungo viale alberato a tornati porta dopo un paio di km all’inizio vero e proprio del sentiero, in corrispondenza di una ben riconoscibile casa rossa.

Il tragitto permette di ammirare la rocca di Monselice e ad ogni tornante qualche aforisma accompagna l’ascesa: “La salita è dura, ma quando arrivi in cima il panorama è fantastico” (nulla di più vero!!). Lungo la parete del Monte Ricco si osserva invece un’antica cava abbandonata.

Proseguendo per una comoda strada forestale, si raggiunge la panoramica terrazza di Ercole. Da qui è possibile salire al suggestivo eremo di Santa Domenica dei frati francescani.

La camminata prosegue semplice nel bosco fino alla deviazione per il monte Castello. Si può in alternativa scegliere la “strada breve”, che dopo un paio di km riconduce alla strada asfaltata a tornanti.

Questo sentiero è davvero breve e semplice. La sua peculiarità è sicuramente la prossimità al centro… si può raggiungere l’inizio del percorso anche in treno, senza necessità di muovere la macchina!


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I sentieri dei Colli Euganei: Monte Ortone

Difficoltà

Classificazione: 3 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 4 su 5.

Lunghezza : 3,6 Km

Dislivello: 150 m ca.

Durata: 1, 5 h

Attrezzatura specifica: scarpe da trekking

Breve descrizione : Facilissima escursione sui colli Euganei che regala scorci inaspettati

Vorrei ribattezzare questo itinerario la passeggiata del corbezzolo, infatti avendola fatta in novembre ci siamo imbattuti in un tripudio di frutti rossi e succosi.

Esattamente dietro il monastero di Monte Ortone, inizia questo splendido sentiero. Il primo tratto ospita il percorso della via Crucis fino ad un ultimo altare votivo.

Proseguendo si può raggiungere la cima, da cui si apprezzare un panorama a 360° sui colli Euganei. Il percorso inizia quindi a scendere, con alcuni tornanti e passaggi a gradini, fino a ricondurci alla strada principale oltre l’abitato di monte Ortone.

Si percorre quindi un breve tratto di strada asfaltata per tornare al punto di partenza.

Questo percorso, aldilà della sua semplicità, mi ha davvero colpito per la vegetazione varia e i panorami sulle vette circostanti! Davvero consigliato.


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Camminata del Monte Rite

Difficoltà

Classificazione: 3 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 5 su 5.

Lunghezza : 16,0 Km ca.

Dislivello: 700 m ca.

Durata: 4 -5 h

Attrezzatura specifica: scarpe da trekking

Breve descrizione : incantevole passeggiata ad anello sul monte Rite, con vista a 360° dal Messner Museum

Abbiamo fatto questa passeggiata in novembre, quando i colori autunnali rendono il paesaggio assolutamente magico, tuttavia il percorso è talmente semplice che può essere svolto in ogni stagione.

Partiamo in prossimità del Passo Cibiana. Andando verso forno di Zoldo sulla destra, sarà visibile l’imbocco di un sentiero e la macchina può essere lasciata in uno degli slarghi a lato della carreggiata.

Prendiamo quindi il sentiero 494, seguendo le indicazioni verso Monte Rite – Rifugio Dolomites. La camminata è sempre il leggera salita, ma mai troppo impegnativa e regala scorci inaspettati tra un tratto di bosco e l’altro. Raggiungiamo dapprima la Forcella Val Inferna, e svoltiamo quindi a destra seguendo le indicazioni verso Forcella Deona (mt 2053).

Dopo un ultimo tratto innevato, la strada si ricongiunge alla comoda forestale, che conduce dopo alcuni tornanti al Rifugio Dolomites e poi al Messner Museum. Imperdibile la vista dal tetto a 360° su Tofane, Pelmo e Antelao.

Per tornare al passo Cibiana ci sono due alternative, la semplice forestale della quale abbiamo già percorso un tratto, oppure il sentiero dell’Orlando. Per continuare a godere del panorama abbiamo scelto la prima opzione, ma anche il sentiero nel bosco è una valida alternativa.


Noi abbiamo passato l’intero weekend a Cibiana, dove vi suggeriamo di fare il percorso dei murales (leggi il nostro articolo ) e abbiamo dormito nello chalet qui sotto. Che dire, ci ha rapito il cuore!

Se vi abbiamo incuriosito e volete qualche informazione, scriveteci a venetohipster@gmail.com!

Cibiana, un museo a cielo aperto nel cuore del Cadore

Lungo la strada per la celebre Cortina, una svolta inaspettata porta ad un’ombrosa valle dov’è nascosto lo splendido paesino di Cibiana.

Ad un primo sguardo sembra proprio il classico paesino montano: tetti spioventi, fienili in legno, chiesette in pietra bianca, una tranquillità invidiabile. Ma bastano due passi per scoprire che si tratta invece di una vera e propria galleria d’arte.

Per rilanciare la località turistica, negli anni ’80 del secolo scorso, l’allora presidente della Pro Loco Osvaldo Da Col assieme all’artista agordino Vico Calabrò decise di promuovere un’iniziativa artistica. Vennero così realizzati oltre 50 murales sulle facciate degli edifici in memoria della tradizione di questi luoghi.

I dipinti, che rappresentano gli antichi mestieri, le arti, le feste e le leggende popolari di una volta, si snodano lungo una passeggiata di un’ora e mezza che attraversa le località di Masariè, Cibiana di Sotto e Pianezze.

Oltre a questo splendido percorso è davvero imperdibile la camminata al Messner Museum sul Monte Rite, alla quale dedicheremo però un altro breve articolo per potervi dare tutti i dettagli!


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I sentieri dei Colli Euganei: Monte Cecilia

Difficoltà

Classificazione: 3 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 4 su 5.

Lunghezza : 6,0 Km ca.

Dislivello: 200 m ca.

Durata: 1, 5 h

Attrezzatura specifica: scarpe da trekking, consigliati bastoncini

Breve descrizione : Piacevole passeggiata ad anello attorno al monte Cecilia, per la maggior parte emersa nel bosco

Il sentiero parte in prossimità del centro di Baone, dov’è possibile lasciare l’auto. Il primo tratto del percorso, partendo da via Lucerna, sale repentinamente, per poi infilarsi in un comodo sentiero immerso nel bosco.

Lungo sarà possibile prendere una piccola deviazione per visitare i ruderi del castello dei Conti di Baone. Gli abitanti del paese misero in opera una croce dopo la distruzione della rocca ad opera di Ezzelino.

Il percorso si articola in un armonioso sali-scendi che spesso regala dei punti panoramici davvero inaspettati.

Il percorso ridiscende poi con dolcezza per ricondurci alla strada asfaltata principale, da cui si può far ritorno al centro del paese.


Se volete fermarmi per un piacevole aperitivo o una cena tradizionale veneta, vi consigliamo la Taverna Venier. Un must la loro pasta fresca fatta in casa accompagnata dai piselli freschi!

Grazioso plateatico con lucine !

Val di Fassa – Ciampac, Forcella Neigra e Val Contrin

Difficoltà

Classificazione: 3.5 su 5.

Paesaggio

Classificazione: 4.5 su 5.

Lunghezza : 18 Km ca.

Dislivello: 600 m ca.

Durata: 4,5 h

Attrezzatura specifica: scarpe da trekking, consigliati bastoncini

Breve descrizione : Piacevole passeggiata in Val di Fassa attraverso forcella Nigra con sosta al Rifugio Contrin

Val di Fassa. Ferragosto. Nel cuore delle Dolomiti. 

Alla ricerca di un’escursione che permetta di evitare i troppo frequentati itinerari classici, decidiamo di esplorare un angolo meno battuto ma decisamente iconico della valle dell’Avisio. 

Per farlo parcheggiamo a Penia di Canazei e prendiamo la funivia Ciampac, che oltre a farci risparmiare 600m di dislivello in salita, ci porta immediatamente presso l’omonimo rifugio. 

Da qui comincia il nostro sentiero, direzione forcella Neigra a quota 2509. 

Da subito ci si rende conto dell’unicità del luogo. Sebbene sia collocato in territorio Dolomitico, il Ciampac alterna l’iconica cima calcarea monumentale del Colac a delle formazioni di roccia piu scura come il Sas de Roces o la Crepa Neigra, a cui daremo le spalle verso la salita all’omonima Forcella. 

Da cui seguiamo il sentiero 613 che ci porta al Rifugio San Nicolò passando per un breve tratto attrezzato con cavo fisso e una serie di staffe. A quota 2340 è tempo del primo rifornimento, strudel con panna. Da qui la vista è straordinaria. Verso su si spalanca la vista sulle inconfondibili forme di roccia pallida del Latemar, la Roda di Vael e tutto il gruppo del Catinaccio. Basterebbe questo per farci tornare a casa appagati, ma la vera protagonista di giornata deve ancora rivelarsi a noi.

Invece del banale sentiero 608, decidiamo di tenerci piu alti sul sentiero di pietraia 609, lungo il Lastè de Contrin. 

Eccola finalmente, la parete Sud della Marmolada, cima più alta del Veneto con i suoi 3343m di Punta Penia, difesa ad Occidente dall’impervio Gran Vernel. 

Eccola finalmente, la parete Sud della Marmolada, cima più alta del Veneto con i suoi 3343m di Punta Penia, difesa ad Occidente dall’impervio Gran Vernel. 

Proseguiamo verso est fino a incontrare il Rio de Cirele, dove, prendendo a sinistra il sentiero 607, raggiungiamo in poco tempo il Rifugio Contrin a quota 2074. 

Un meritato pranzo ci aspetta dopo quasi 4 ore di camminata. 

Dal rifugio Contrin seguiamo per la forestale 602 che solca la val Contrin (ed è parte del Sentiero Italia) per riportarci al parcheggio della funivia Ciampac da dove siamo partiti.


Ringraziamo il nostro amico Jack, esperto esploratore della Val di Fassa, che ha organizzato per noi questo splendido giro e ha scritto questo bellissimo articolo !